Queste opere utilizzano sia la vernice acrilica che l'acquerello su una carta spessa e stesa. L'acrilico viene applicato in maniera grossolana per creare un terreno che viene poi sciaquato per creare un effetto che ricorda affreschi antichi, con superfici erose, strutturate e suggestive. L'acquerello viene poi utilizzato per creare immagini ispirate alla superficie, che evocano narrative, relazioni e comportamenti.

I dipinti ottenuti e i loro titoli attingono ad aspetti biblici, pagani e mitologici, dove le figure si posizionano e si mettono in posa, si mescolano e interagiscono in composizioni e incontri coreografati. Si miscelano diverse influenze in queste opere, derivate da visite ad antichi templi indiani, ai "Rupestri" italiani in Basilicata, Synopie a Pisa e dalle visite a sculture greche e romane nei Musei Nazionali di Roma.